Il Al Garghet dispone di tipiche sale ognuna con un tema diverso.
Dalla sala più romantica e sofisticata a quella più calda e accogliente.

Sala piano

Un intimo cottage inglese con tovaglie scozzesi (in autunno -inverno) e floreali (in primavera -estate), luci soffuse e ampie vetrate che mostrano il giardino botanico.

Esistono posti che respiri e senti tuoi”. (Fabrizio Caramagna)

Saletta Botero

La Petite Chambre incorniciata dalle ringhiere, piccole opere d’arte che rappresentano con un pizzico di nostalgia ricordi di una piccola umanità.

Ricordo con dolce malinconia i profumi che provenivano dalle case dei miei vicini sulla ringhiera. Si faceva assaggiare alle altre famiglie ciò che si era preparato, come se fossimo un’unica entità”.

Chiosco

Una sala in stile provenzale che si caratterizza per la sua freschezza e la sua eleganza.

“Il tovagliato ha un ruolo fondamentale al Garghet e lo cambiamo a seconda della stagione. Il tartan scozzese che utilizziamo nel periodo invernale, fa spazio a deliziose tovaglie in stile provenzale con roselline e fondo avorio, fatta eccezione per il Chiosco, in cui ho deciso di mantenere il tovagliato iniziale con i coprimacchia a quadretti bianchi e verdi”.

Sala musica

Intima e accogliente, un luogo dove l’armonia degli spazi si trasforma in musica

“Ciò che non si può dire e ciò che non si può tacere, la musica lo esprime”. (Victor Hugo)

Parco

Le ampie e luminose vetrate sono immerse tra gli alberi, il prato verde e le numerose tipologie di fiori

 

“L’arte è lo sforzo incessante di competere con la bellezza dei fiori e non riuscirci mai”. (M. Chagall)

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Giardino botanico

I sassi, tavoli e sedute in pietra, e i pergolati sono pronti ad accogliervi per trascorrere le giornate più miti all’aria aperta. Giacinti, tulipani, azalee, camelie e gelsomini vi accolgono con i loro profumi e colori..

“Nel 1991 furono i tavoli e le sedute in pietra posti in giardino, così simili ai sassi della casa di Gaudì a Barcellona dove ero appena stata con mio caro amico Marco Zincone, a farmi sentire che il Garghet sarebbe stato mio”.

Terrazzo

Un panorama magico e una leggera brezza che rinfresca lo spirito, con lo sguardo rivolto tra la città moderna e la campagna rigogliosa.

“Perché la terra di mezzo? Perché è la terra degli gnomi e delle fate…”